Pastori orobici e pastori biellesi negli alpeggi valsesiani. Un caso di sostituzione precoce in età moderna
Abstract
Pastori orobici e pastori biellesi negli alpeggi valsesiani. Un caso di sostituzione precoce in età moderna
Il popolamento della montagna valsesiana si è realizzato in età tardo medievale con la trasformazione delle stazioni inferiori degli alpeggi in insediamenti permanenti. I grandi alpeggi medievali, spesso estesi a tutta la testata di valle, furono frazionati e i diritti di sfruttamento furono acquisiti da aziende agro-pastorali monofamiliari. Il periodo di deterioramento climatico iniziato a metà Cinquecento, noto in letteratura come Piccola età glaciale, determinò una crisi di queste comunità dell’alta Valsesia, produsse il più grande cambiamento sociale ed economico nella storia della valle e coincise con l’inizio dell’emigrazione valsesiana di massa. Dalla metà del Cinquecento l’attività agro-pastorale in alta valle fu quindi affidata quasi esclusivamente alla componente femminile della comunità, che non era naturalmente in grado di mantenere tutto il carico zootecnico dei secoli precedenti. Gli spazi lasciati liberi dalle aziende valsesiane furono immediatamente occupati dai rappresentanti di altre aziende con diverse specializzazioni agrarie, provenienti da un altro settore della catena alpina: i pastori di pecore orobici, che furono sostituiti nel corso del Settecento da quelli biellesi. La conoscenza precoce di nuove opportunità, costituite dalla disponibilità di pascoli sottoutilizzati, avvenne probabilmente attraverso la frequentazione di numerosi allevatori e mercanti lombardi dell’antica fiera di Riva e delle fiere cinquecentesche di Varallo.
Orobic and Biellese Shepherds in the Valsesian Pastures. A Case of Early Replacement in the Modern Age
The peopling of the Valsesian uplands took place in the late Middle Ages with the transformation of the lower stations of the mountain pastures into permanent settlements. The large medieval pastures, often extending to the entire head of the valley, were divided up and the exploitation rights were acquired by single-family agro-pastoral farming groups. The period of climatic deterioration that began in the mid-sixteenth century, known in the literature as the Little Ice Age, triggered a crisis in these communities of the upper Valsesia, brought about the greatest social and economic change in the history of the valley and coincided with the beginning of Valsesian mass emigration. From the middle of the sixteenth century agro-pastoral activities in the upper valley were therefore entrusted almost exclusively to the female component of the population, who was obviously not able to bear all the zootechnical load. The spaces vacated by the Valsesian farms were immediately occupied by representatives of other farming groups with different agricultural specializations, coming from another sector of the Alpine chain: the shepherds of the Orobic Alps, in Lombardy, who were themselves replaced during the eighteenth century by shepherds from the nearby valleys of the Biellese.Prompt knowledge of the existence of new opportunities, consisting in the availability of underutilized pastures, was probably acquired through the attendance by numerous Lombard farmers and merchants of fairs in the middle and upper Valsesia.
DOI: 10.4424/ps2023-2
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