Le migrazioni dal Veneto al Biellese nel Novecento: il caso di Portula

Enrico Pagano (Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nel Biellese, nel Vercellese e in Valsesia)

Abstract

Le migrazioni dal Veneto al Biellese nel Novecento: il caso di Portula

Il Biellese orientale dagli anni Venti alla seconda metà degli anni Cinquanta accolse nelle proprie comunità molti immigrati provenienti dall’area veneta, in particolare dalla provincia di Vicenza. Fu un fenomeno che contribuì a rendere la montagna industriale tessile biellese, dagli anni Cinquanta in avanti, un avanzato laboratorio di politiche sociali, di lotte, confronti e accordi sindacali, di cultura amministrativa. In questo ebbe un ruolo decisivo il profondo rinnovamento prodotto dai movimenti migratori, determinanti per evitare che lo spopolamento alpino pregiudicasse precocemente le sorti socio-economiche del territorio e per ravvivare, insieme all’economia, il patrimonio umano.
Il saggio propone uno studio di caso dedicato alla comunità di Portula, in Valsessera, su cui l’impatto migratorio fu particolarmente importante e affronta l’analisi di aspetti quantitativi, la definizione delle dinamiche demografiche negli intervalli temporali per cui è disponibile documentazione specifica (Prospetti dei movimenti di popolazione 1931-1958, Registri delle immigrazioni e Registri delle emigrazioni 1934-1955), lo studio di alcuni dati di carattere socio-politico (la partecipazione alla Resistenza locale di immigrati veneti e il profilo politico della comunità espresso nel referendum istituzionale e nel voto per l’elezione dell’Assemblea costituente del 2 giugno 1946), le suggestioni interpretative offerte dalle memorie familiari degli immigrati, con particolare attenzione al tema dell’integrazione.

Emigrations from Veneto to Biella in the 20th Century: The Case of Portula

From the 1920s to the second half of the 1950s, the eastern part of the area surrounding Biella welcomed into its communities many immigrants from Veneto, particularly from the province of Vicenza. From the 1950s onwards, this contributed to turning the Biella textile industrial mountain into an advanced laboratory of social policies, political struggles and debates, trade union agreements, and administrative culture. In this context, the profound renewal produced by these migratory movements played a decisive role in preventing Alpine depopulation from prematurely jeopardizing the socio-economic fate of the territory and in reviving, together with the economy, the human heritage.
This article proposes a case study devoted to the community of Portula, in Valsessera, where the migratory impact was particularly important, and deals with the analysis of quantitative aspects, the definition of demographic dynamics in the time intervals for which specific documentation is available (Summaries of population movements 1931-1958, Immigration Registers and Emigration Registers 1934-1955), the study of some socio-political data (the participation in the local Resistance movement of Venetian immigrants and the political profile of the community as it emerges from the institutional referendum and the vote for the election of the Constituent Assembly of 2 June 1946), the interpretative suggestions offered by the family memories of immigrants, with particular attention to the theme of integration.

DOI: 10.4424/ps2023-8

Keywords

Migrazioni; Lavoro di fabbrica; Integrazione; Spopolamento; Portula.

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