Dagli «immigrati nei villaggi degli emigranti» ai «nuovi montanari». Mobilità di sostituzione nelle Alpi prima e dopo l’età dello spopolamento

Pier Paolo Viazzo (Università degli Studi di Torino)

Abstract

Dagli «immigrati nei villaggi degli emigranti» ai «nuovi montanari». Mobilità di sostituzione nelle Alpi prima e dopo l’età dello spopolamento

È risaputo che per tutta l’età moderna e fino al periodo della Grande guerra le Alpi hanno conosciuto ogni anno una massiccia emigrazione, principalmente stagionale, di uomini che scendevano a lavorare nelle pianure circostanti. Solo in tempi relativamente recenti, invece, minuziose ricerche archivistiche hanno portato alla luce, per citare il titolo di un lavoro pionieristico di Giorgio Ferigo (1997), la presenza di un numero consistente di «immigrati nei villaggi degli emigranti»: per lo più uomini provenienti da altre parti delle Alpi che sostituivano temporaneamente gli assenti. Durante la cosiddetta ‘età dello spopolamento’, approssimativamente tra la metà del XIX secolo e la fine del XX, l’emigrazione temporanea lasciò il posto all’esodo permanente e le immigrazioni di sostituzione si esaurirono quasi del tutto. Da qualche decennio si osserva tuttavia una diffusa seppur diseguale inversione di tendenza: se molti continuano ad abbandonare le Alpi, altri stanno risalendo le valli per insediarsi in località spesso spopolate. Questo articolo si propone di analizzare le differenze tra le antiche forme di mobilità di sostituzione, soltanto temporanee, e l’attuale arrivo nelle terre alte di «nuovi montanari», che presenta caratteri di permanenza e può dunque produrre significativi ricambi di popolazione.

From the «Immigrants in the Villages of the Emigrants» to the «New Highlanders». Replacement Migration in the Alps Before and After the Age of Depopulation

It has long been known that all over the modern age and up to WW1 large numbers of men migrated every year from the Alpine valleys to work on a seasonal basis in the surrounding plains. It is only fairly recently, on the other hand, that painstaking archival research has revealed, to quote the title of a pioneering study by the Italian historian Giorgio Ferigo (1997), the presence of a sizeable amount of «immigrants in the villages of the emigrants»: mostly men coming from other villages and valleys of the Alpine region who replaced those who were temporarily absent because of outmigration. During the so-called ‘age of depopulation’, which lasted approximately from the mid-19th to the late 20th century, temporary labour mobilities were superseded by increasingly permanent emigration and replacement immigration petered out. However, the past few decades have witnessed a widespread if uneven trend reversal: while some people are still leaving the Alps, others are now moving upwards and settling in the depopulated mountain villages. The aim of this article is to analyse the differences between the old forms of purely temporary replacement immigration and the tendentially permanent settlement of ‘new highlanders’, whose arrival may entail significant population turnover especially at the local level.

DOI: 10.4424/ps2023-9

Keywords

Alpi; Spopolamento; Nuovi montanari; Mobilità di sostituzione; Ricambio di popolazione.

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