Nuove braccia per la Madonna della Pace. Mobilità di sostituzione e continuità rituali in una comunità dell’Appennino tosco-emiliano

Maria Molinari (Università degli Studi di Torino)

Abstract

Nuove braccia per la Madonna della Pace. Mobilità di sostituzione e continuità rituali in una comunità dell’Appennino tosco-emiliano

Già una dozzina di anni fa Gian Paolo Gri aveva segnalato per le Alpi friulane fenomeni di «supplenza» in ambito rituale: alla carenza di giovani maschi si faceva fronte delegando compiti e funzioni a ragazze, adulti, persino bambini, e potenzialmente anche nuovi abitanti. Più recentemente, una ricerca sulla festa di San Besso, classicamente studiata da Robert Hertz (1913), ha mostrato come i processi di spopolamento e invecchiamento abbiano creato nei comuni della Val Soana (Alpi piemontesi) un problema di ‘mancanza di braccia’ per portare in processione la statua del santo, rendendo necessario ricorrere a giovani provenienti dall’esterno. Questo articolo si concentra sul caso – simile per alcuni versi, ma significativamente diverso per altri – di Marzolara, una frazione del Comune di Calestano nell’Appennino tosco-emiliano. Negli ultimi decenni Marzolara ha attratto un nutrito numero di immigrati di origine srilankese che hanno colmati i vuoti lasciati dalla declinante forza lavoro locale nella produzione del prosciutto crudo di Parma. Come in Val Soana, anche a Marzolara la continuità rituale deve fare i conti con la penuria di forze giovani autoctone. La minaccia è stata però sventata dalla popolazione immigrata, prevalentemente cattolica, che ha colmato i vuoti anche nella sfera rituale e svolge una funzione indispensabile al termine del mese mariano, quando l’effige della Madonna della Pace è portata in processione.

New Forces for Our Lady of Peace. Replacement Migration and Ritual Continuity in a Community of the Tuscan-Emilian Apennines

A dozen years ago Gian Paolo Gri had already reported for the Friulian Alps cases of ‘substitution’ in the ritual sphere: a growing shortage of young men was counteracted by delegating tasks and functions to young women, older men, even children and, potentially, new inhabitants. More recently, research on the feast of St. Besso, classically studied by Robert Hertz (1913), has shown how depopulation and ageing processes have left in the municipalities of the Soana Valley, in the Piedmontese Alps, an elderly population lacking the physical force which is needed to carry the statue of the saint in procession, thus making it necessary to recruit young people from outside. This article focuses on the partly similar yet different case of Marzolara, a large hamlet in the municipality of Calestano in the Tuscan-Emilian Apennines. In the last two decades Marzolara has attracted a considerable number of migrants from Sri Lanka to replace the shrinking local labour force in the production of Parma ham. In this village, as in the Soana Valley, it would seem that ritual continuity is jeopardized by the dearth of young people of local origin. In Marzolara, however, they have been replaced by the predominantly Catholic immigrant population. In particular, young immigrants perform an indispensable function at the end of the Marian month, when the effigy of the Madonna della Pace (Our Lady of Peace) is carried in procession.

DOI: 10.4424/ps2023-10

Keywords

Marzolara; Appennino tosco-emiliano; Mobilità di sostituzione; Alpi; San Besso.

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