Bambini abbandonati a Venezia tra Ottocento e Novecento
Abstract
Bambini abbandonati a Venezia tra Ottocento e Novecento
L’articolo ripercorre l’evoluzione dell’assistenza fornita dall’istituto della Pietà tra l’inizio del XIX secolo ed il primo decennio del XX. L’indagine ha messo a fuoco in particolare il destino dei bambini esposti, che a Venezia erano quasi esclusivamente figli illegittimi. Il tipo di assistenza conobbe un’evoluzione determinata sia dalle vicende politiche, sia dalla mentalità degli amministratori dell’istituto, sia da più immediate esigenze di ordine economico. Una prima fase copre il periodo compreso tra la fine del Settecento e il 1835 in cui funzionavano ‘scafetta’ e ruota, al ricovero in istituto si accompagnava l’allattamento esterno; una seconda, dal 1835 ai primi anni del Novecento, vide la fine dell’accoglimento a vita in istituto, il definirsi della pratica del baliatico esterno e il dibattito sulla chiusura della ruota (che avvenne nel 1875); infine nei primi decenni del Novecento si impose un tipo di assistenza a prevalente carattere medico e sociale diretta anche verso le ragazze-madri. Le esposizioni cominciarono a decrescere nella seconda metà dell’Ottocento, mentre vennero adottate diverse misure per combattere l’alta mortalità infantile dentro l’istituto. L’interesse principale era quello di garantire la sopravvivenza fisica degli esposti, trasformando la Pietà sempre più in un luogo di passaggio, al più di degenza, assimilabile ad altri istituti di ricovero a carattere ospedaliero.
Tramite i Regolamenti interni è stato possibile ricostruire la vita dei trovatelli accolti in istituto, l’organizzazione della loro giornata e la loro educazione. Il sistema di apprendistato per i ragazzi e la costituzione di una dote per le ragazze agevolarono la loro indipendenza al momento dell’emancipazione dalla tutela dell’ente. Fu soprattutto il baliatico esterno, però, a garantire loro l’inserimento sociale nelle comunità contadine dell’entroterra veneto, dove potevano trovare opportunità di crescita e di lavoro. Con l’aprirsi del Novecento vennero istituiti i ‘sussidi di baliatico’, una somma di denaro destinata alle madri nubili disposte ad allattare il loro bambino o come contributo per il pagamento di una nutrice esterna. L’intento era quello di esortare le madri al riconoscimento del figlio, garantendogli il primo nutrimento al seno e l’opportunità di crescere nella famiglia d’origine, anche se incompleta. Riconoscendo la maternità illegittima venivano anticipati alcuni principi che saranno più tardi alla base dell’operato dell’ONMI.
Abandoned children in Venice between eighteen and nineteen hundreds
This article wants to examine the evolving process of the care services provided by the Istituto della Pietà between the nineteenth century and the first decade of the twentieth century. The enquiry has focused in particular on the destiny of exposed children who, in Venice, were almost all illegitimate. The kind of care given underwent an evolution determined by the political happenings, by the mentality of the institute administrators and by most urgent financial needs. A first phase covered the period going from the end of the seventeenth hundred to 1835 when ‘scaffetta’ and ‘ruota’ were normally used and admission into the Institute coexisted with external wet nursing. A second phase, going from 1835 to the first years of the nineteen hundred, saw the end of the life long sheltering given by the Institute, the end of external wet nursing and the debate over the closure of the ruota (the final decision was taken in 1875). Finally, the first decades of the nineteen hundred saw the coming of a health and welfare service, also meant as a help to meet the needs of young single mothers. The number of children exposed started to decrease during the second half of the eighteen hundred, while other measures were taken to fight against the children’s high mortality within the Institute. The main concern was to guarantee the survival of the children exposed, thus transforming more and more the Pietà into a health service for temporary care – or, only if need be, for longer stays – similar to other medical institutes for hospital care.
Through the internal Regolamenti it has been possible to rebuild the lives of the foundlings taken in by the Institute, together with their daily schedule and their education. The system provided the boys with apprenticeship, and the girls with a dowry, which helped them to afford an independent life after leaving the Institute. However, external wet nursing revealed to be most helpful since it allowed them to be socially integrated into the farming communities of the Veneto mainland; there they could find the right opportunities to grow up and find work. As the nineteen hundred was coming along, wet nursing grants made their appearance: a sum destined to single mothers who accepted to breast feed their child or to pay an external wet nurse. The intention was to help mothers towards recognising their own children, by breast feeding them and allowing them to grow up in their own original family, albeit not whole. Recognising the illegitimate maternity was the first step towards some of the principles on which the OMNI based its action later on.
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