Modelli demografici delle comunità minerarie e indagini microanalitiche: stato degli studi e prospettive di ricerca
Abstract
Modelli demografici della comunità mineraria e indagini microanalitiche: stato degli studi e prospettive di ricerca
Questo articolo presenta alcuni modelli macrodemografici elaborati per dar conto delle caratteristiche distintive riscontrate in numerose popolazioni minerarie dell’Europa nord-occidentale tra la fine del XIX e gli inizi del XX secolo: forti tassi di crescita dovuti in parte all’immigrazione e in parte a una fecondità particolarmente elevata, nuzialità spesso precoce, inizio tardivo del declino della natalità, una mortalità infantile forse più severa che in altre popolazioni. Particolare attenzione viene riservata ai modelli proposti nel 1961 da Wrigley e negli anni Settanta da Friedlander e da Haines, e si tenta di mettere in luce il peso assegnato all’interno dei vari modelli ai fattori strutturali (principalmente economici) e ai fattori culturali. L’articolo mette poi in discussione la diffusa convinzione che queste caratteristiche abbiano contraddistinto tutte o quasi le popolazioni minerarie, suggerendo che occorrono probabilmente modelli diversi per studiare popolazioni minerarie in altre regioni e in altri periodi storici. La seconda parte dell’articolo valuta i benefici che possono venire dall’uso di metodi microanalitici. Questi metodi promettono di dimostrarsi utili nell’individuare altrimenti impercettibili differenziali demografici – sia tra i minatori e altri gruppi occupazionali, sia all’interno delle stesse comunità minerarie – e nell’inquadrare tali differenziali nel loro contesto economico e socio-culturale.
Demographic models of the mining community and microanalytic studies: state of the art and perspectives for future research
This article outlines some of the macrodemographic models which have been proposed to account for a number of distinctive features displayed by many north-western European mining populations in the late nineteenth and early twentieth centuries: higher rates of growth due both to immigration and especially to high fertility, patterns of comparatively early marriage, a belated decline of fertility, possibly higher rates of infant and child mortality. The influential model worked out by Wrigley in the early 1960s and the ones put forward by Friedlander and Haines in the 1970s receive special attention, and an attempt is made to assess the role played by structural (mainly economic) and cultural factors in these models. The article then questions the widespread assumption that these features are to be found in most or maybe all mining populations and suggests that different models are probably needed to deal with mining populations in different regions and historical periods. Finally, the article evaluates the benefits which can ensue from the use of microanalytic methods. These methods should prove helpful to pinpoint subtle demographic differentials – both between mining and non-mining populations and within the mining community itself – and to locate them in their social, economic and cultural contexts.
Keywords
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