Angelo Messedaglia: la statistica tra scienza della popolazione e scienza dell’amministrazione
Abstract
Angelo Messedaglia: la statistica tra scienza della popolazione e scienza dell’amministrazione
Questo intervento mostra come il lavoro teorico compiuto da Angelo Messedaglia abbia consentito la rielaborazione delle nuove teorie statistiche all’interno di quello che venne a configurarsi, nell’Italia degli anni ‘70 dell’Ottocento, come un vero e proprio progetto di ‘scientificazione’ della politica.
Fin dal 1848, lo studioso aveva individuato nella ‘scienza dell’amministrazione’, guidata dalla statistica, un’alternativa alle ipotesi costituzionali e rivoluzionarie di costruzione del rapporto fra stato e società. Alla luce di questa presa di posizione va interpretata anche la sua critica all’uso del metodo deduttivo in economia, declinata soprattutto in termini anti-malthusiani.
La statistica, mezzo privilegiato dell’induzione matematica, finiva in tal modo per assumere una funzione strumentale all’amministrazione dei conflitti e delle trasformazioni sociali: di qui la lucida consapevolezza – da parte di Messedaglia – del carattere artificiale delle rappresentazioni quantitative dei fenomeni sociali, che spicca nel contesto positivista dell’epoca.
Angelo Messedaglia: Statistics between population science and administration science
This contribution points out that Angelo Messedaglia’s theoretical work allowed the assimilation of new statistical theories in a plan of policy ‘scientification’ carried out in Italy around 1870. Since 1848 he had discovered a new way of establishing the relationship between State and Society consisting in a ‘administration science’, performed under a statistical guide. Statistics, as preferred tool of mathematical induction, became an instrument of social control and administration. Hence, too, Messedaglia’s clear awareness of the artful character of social phenomena quantitative representations – conspicuous in the positive background of the time.
Keywords
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