Immigrati italiani a Cachoeiro de Itapemirim (Brasile). Formazione ed evoluzione delle famiglie tra Ottocento e Novecento
Abstract
Immigrati italiani a Cachoeiro de Itapemirim (Brasile). Formazione ed evoluzione delle famiglie tra Ottocento e Novecento
Tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento nel territorio brasiliano di Espírito Santo arrivarono circa 45.000 italiani, quasi tutti contadini, emigrati, come tanti altri europei, più per necessità che per volontà. Ai gruppi famigliari arrivati con le navi che collegavano i porti di Genova e Vitoria, si aggiunsero, successivamente, le nuove famiglie che si formarono e si svilupparono per matrimonio nelle colonie o negli sparsi centri abitati all’interno di Espírito Santo. Il presente studio, al momento ancora in corso, intende portare un contributo all’analisi dell’insediamento degli immigrati italiani nella regione di Cachoeiro de Itapemirim. Il piccolo abitato di Cachoeiro, dichiarato nucleo parrocchiale nel 1856, divenne un importante município alla fine dell’Ottocento, con lo sviluppo delle piantagioni di caffè, degli allevamenti di bestiame, dei giacimenti di marmo. Il contributo degli immigrati italiani si rivelò decisivo per l’economia della regione di Cachoeiro. In questa prospettiva sembra interessante utilizzare la metodologia di ricostruzione delle famiglie indicata da L. Henry per approfondire l’analisi delle principali caratteristiche di coloro che si insediarono in Cachoeiro. Poiché, però, nell’area di Cachoeiro era molto forte la mobilità interna, sembra altrettanto interessante verificare quanto può portare alla conoscenza tale metodo, certamente più applicabile in presenza di famiglie stabili.
Italian immigrants in Cachoeiro de Itapemirim (Brazil). Formation and evolution of families between the 19th and 20th century
At the end of the 19th century and the beginning of the 20th some 45.000 Italian immigrants, nearly all of them farmers, arrived in the Brazilian territory of Espírito Santo. Like many Europeans they migrated more out of necessity rather than willingness. Family groups would be carried to Brazil by ships connecting the ports of Genoa and Vitória. New families would then be formed through marriage and evolve in the communities and scattered residential areas within the region of Espírito Santo. This study, while still in progress, aims at making a contribution to the analysis of the settlement of Italian migrants in the region of Cachoeiro de Itapemirim. Established as an autonomous parish in 1856, the small settlement of Cachoeiro became one of the most important municipalities at the end of the 19th century due to the development of coffee plantations, livestock raising and the mining of marble. The Italian immigrants’ contribution proved decisive in the economy of the Cachoeiro region. In this perspective it seems interesting to use the methodology of family reconstitution outlined by L. Henry to analyse in depth the main features of those who settled in Cachoeiro. Since this area was characterised by high levels of internal mobility, it will be interesting to find out how much information can be retrieved through this method, which is more easily applied to stable families.
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