Censire le popolazioni indigene nella Colombia di metà Ottocento: alcuni manoscritti del fondo Codazzi della Biblioteca Nazionale di Torino
Abstract
Censire le popolazioni indigene nella Colombia di metà Ottocento: alcuni manoscritti del fondo Codazzi della Biblioteca Nazionale di Torino
Il romagnolo Agostino Codazzi divenne geografo e cartografo stimato dapprima nel Venezuela e poi in Colombia, dove diresse dal 1849 le spedizioni di rilevamento del territorio nazionale condotte dalla Comisión Corográfica de la Nueva Granada. La Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino conserva un cospicuo acervo di manoscritti, appunti, disegni e carte geografiche a mano provenienti dal patrimonio originale della Comisión e in parte rimasti inediti. Vari materiali riguardano i gruppi indigeni dell’Amazzonia colombiana a metà Ottocento. In Amazzonia Codazzi scese quasi da solo, e gli furono indispensabili informazioni altrui, orali o scritte, raccolte nel corso del viaggio. Su quelle popolazioni compaiono anche informazioni di interesse demografico. Si tratta a volte di indicazioni di carattere orientativo sulla consistenza e sulla composizione etnica. Altre volte, in particolare per gli insediamenti indigeni controllati dal governo e/o dai missionari, vengono presentati valori numerici (anche in forma di tabelle). Questi dati possono apparire articolati per case, famiglie e individui, e permettono quindi interessanti elaborazioni. Le stime numeriche sono molto aleatorie, invece, quando si riferiscono a gruppi indigeni ancora indipendenti e ritenuti pericolosi. Nonostante questi limiti, tutti i dati reperibili a metà Ottocento per le aree amazzoniche della Colombia sono preziosi, se si considera la peculiarità della situazione storica: una fase di decadenza dell’attività esplorativa, missionaria e governativa in quelle vaste regioni. Il geografo romagnolo riconobbe i suoi debiti nei confronti di guide locali, di indigeni e di ‘personalità’ di quelle terre, e conservò i documenti scritti dai suoi informatori.
Enumerating the indigenous populations in mid-nineteenth century Colombia: evidence from the Codazzi manuscripts fund in the National Library of Turin
Born in Romagna, Agostino Codazzi became a respected geographer and cartographer at first in Venezuela and then in Colombia, where he was in charge from 1849 onwards of the surveys of the national territory carried out by the Comisión Corográfica de la Nueva Granada. The National Library of Turin preserves a large fund of manuscripts, field notes, drawings and hand-made maps coming from the original patrimony of the Comisión and still partly unpublished. A sizable section of this documentation concerns the native groups of the Colombian Amazon. As Codazzi went to the Amazon region almost on his own, he had to rely on information, both oral and written, he collected from others during his travel. Such information is often of demographic interest. In some cases only broad statements about the size and ethnic composition of the various populations are offered. In other cases, however, and in particular for the indigenous settlements controlled by the government and/or by the missionaries, numerical values are also provided, sometimes in tables where houses, families and individuals are enumerated in a fairly detailed way, which permits interesting analyses and comparisons. Numerical estimates are, on the other hand, highly uncertain when they refer to those indigenous groups that were still independent and were considered to be dangerous. In spite of its limitations, this evidence on the inhabitants of the Colombian Amazon towards the middle of the nineteenth century is nevertheless precious, all the more so if one considers that in such period the exploration of these vast areas, either by missionaries or by governmental officers, was on the wane. The Italian geographer acknowledged his debt to his local guides, to his indigenous sources and to the ‘notables’ he met in those remote lands, and preserved the documents written by his informants.
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